La plasticità del cervello è ormai ampiamente dimostrata dalle ricerche più recenti: la capacità di adattamento e di modificazioni cerebrali sia in termini di attività, che di connessioni è surrogata da una moltitudine di studi. Un esperimento condotto da un team di Università svedesi (Linköping University, Karolinska Institutet, Università di Uppsala, Umeå University e Università di Stoccolma) ha studiato l’effetto della psicoterapia sul volume cerebrale dei pazienti.
Lo studio, i cui risultati sono presentati su Nature – Translational Psychiatry, comprendeva 26 soggetti affetti da ansia sociale e 26 soggetti di controllo, il che la rende una ricerca di piccole dimensioni ma unica nel suo genere in quanto indaga due fattori in contemporanea: i cambiamenti post-trattamento sia in termini di volume sia di attività del cervello.
In particolare lo studio ha riguardato l’uso della ICBT (internet-delivered cognitive behavioral therapy) in casi di Disturbi da ansia sociale (SAD): dopo 9 settimane di trattamento il volume cerebrale dei pazienti è risultato diminuito in alcune aree in concomitanza con la riduzione dei sintomi. In particolare, come misurato mediante la risonanza magnetica pre e post trattamento, l’amigdala ha visto una riduzione volumetrica significativa.
“Abbiamo dimostrato che i pazienti possono migliorare in nove settimane, e che questo porta a differenze strutturali nel cervello”, afferma Kristoffer NT Månsson,a capo del gruppo di ricercatori, che vede lo studio come un primo passo di un progetto più ampio. In definitiva l’obiettivo è quello di comprendere meglio gli effetti psicologici e biologici del trattamento per sviluppare terapie più efficaci. Il gruppo di ricerca si sta ora concentrando ad individuare il momento durante il trattamento in cui si verifica il cambiamento nel cervello.
Fonte: http://firenze.spc.it/news/1325-la-psicoterapia-agisce-sul-volume-e-funzionamento-del-cervello